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Mercoledì, 01 Agosto 2012 11:19

Vacanze:nanna senza paure

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La paura è un’esperienza naturale dell’uomo; nelle specie animali svolge primariamente una funzione di allarme, di difesa e garantisce la sopravvivenza. 
Costituisce una preparazione psicologica ed intellettuale necessaria ad affrontare una situazione pericolosa: esorta alla prudenza, aiuta a valutare un rischio.

 

Le paure però chiedono di essere superate: l’elaborazione di una propria paura rafforza la stima in se stessi.

La paura è un’emozione che si manifesta anche fisicamente (pallore del viso, tremori). 
A volte è nascosta, coperta e si deve interpretare attraverso segni quali:

  • problemi del comportamento sfinterico (enuresi notturna) o alimentare,
  • mancanza di curiosità,
  • passività ed eccesso di adattabilità,
  • impazienza ed irritabilità,
  • eccessivo attaccamento alle figure adulte.

Quando la paura assume dimensioni che impediscono una vita normale,Può divenire un problema. Quando diviene un ostacolo alla maturazione del bambino e mette a rischio lo svolgimento dei compiti quotidiani allora ha perso il suo valore protettivo. La paura del buio è piuttosto diffusa nei bambini, soprattutto intorno ai 4-5 anni, e di solito si accompagna alla visione di mostri e strane creature, pupazzi che si animano, oggetti che si trasformano in qualcuno pronto a far loro del male.

Al punto che il piccolo non vuole più andare a dormire da solo, recarsi in bagno o nelle stanze dove non c’è nessuno, e vuole sempre vicini mamma e papà. Intorno ai 6 anni il bambino manifesta curiosità circa l’origine della vita, il sesso, la morte. Tali domande sono indice di un nuovo passaggio evolutivo in cui il bambino prende coscienza della ciclicità della vita (le cose iniziano e finiscono). A volte questo genere di domande mette in difficoltà gli adulti, ma non va scoraggiato, così come non va provocato: occorre attendere i tempi del bambino ed essere pronti a rispondere con chiarezza e semplicità

In molti casi tali paure sono associate al distacco materno, che fa sentire il bambino solo e abbandonato. Succede quando questo avviene in maniera brusca, per esempio con l’ingresso alla scuola materna se prima era sempre stata la mamma a occuparsi di lui a tempo pieno. Se poi all’uscita lo va a prendere la nonna o la tata perché la mamma ha ripreso a lavorare, e quindi la rivedrà solo la sera, il senso di abbandono (che colpisce tutti i bimbi piccoli quando non possono più avere la madre tutta per loro) inevitabilmente si accentuerà. La somma delle novità – il distacco poco graduale dalla mamma, l’ingresso in un contesto completamente nuovo, il cambiamento radicale delle abitudini – crea insomma una sensazione di paura nel bambino. D’altra parte anche per noi adulti accade la stessa cosa: sono le situazioni che non conosciamo a spaventarci di più, proprio perché sfuggono al nostro controllo

Così, nel momento in cui il piccolo avrebbe avuto maggior bisogno di rassicurazioni perché si sta affacciando a un nuovo mondo (l’asilo), avviene la separazione dai genitori. E la paura del buio e dei mostri è il modo con cui può esprimere la sua insicurezza. Come affrontarla? A piccoli passi.

L’autonomia dai genitori è una conquista importante per la crescita, ma deve avvenirein maniera graduale. E bisogna sempre ricordargli che alle spalle avrà sempre una mamma e un papà che lo proteggono e che gli stanno vicini. Un consiglio utile poi è quello di lasciargli un oggetto da portare con sé all’asilo, per esempio il peluche con cui dorme o qualcosa che gli ricordi il profumo della mamma, per fargli sentire in ogni momento il calore e l’affetto di casa

E la sera accompagnatelo ovunque lui voglia per rassicurarlo, rimboccategli le coperte e state ancora un po’ lì con lui. Un altro suggerimento potrebbe essere quello di dargli, al momento della nanna, un oggetto dai “poteri magici”che lo protegga dai mostri. Le immagini fiabesche, infatti, sono ottimi antidoti alle paure più inconsce di ogni bimbo.

GIOCHI PER FARLO DORMIRE BENE

Molti bambini incontrano difficoltà nell’addormentarsi la sera, spesso fanno i capricci e non vogliono essere lasciati da mamma e papà. Oltre al rito della buonanotte esistono dei metodi che, durante la giornata, possano in qualche modo prevenire questi problemi. Un rito utile esiste e riguarda la “permanenza dell’oggetto”.

A volte i bambini piccoli hanno paura del distacco dai genitori, quando li vedono “scomparire” temono di non vederli mai più. Nei primissimi anni di vita, intorno al secondo anno, devono infatti imparare ad affrontare le piccole separazioni e che ciò che sparisce poi torna. Per sviluppare la permanenza dell’oggetto, potete fare il gioco del cucù (che infatti i bimbi di questa età amano tantissimo, a ripetizione, senza stancarsene mai):nascondervi dietro un armadio o la parete e poi ricomparire dopo qualche secondo sorridendo, e far nascondere anche vostro figlio (per esempio dietro la tenda), far finta di cercarlo e finalmente vederlo “riapparire”.

Riderà come un matto, e piano piano capirà che ciò che non si vede non se ne è andato via per sempre, ma è sempre lì in qualche modo. Un altro gioco è quello della palla, o di un qualsiasi altro oggetto, da nascondere dietro la schiena; il piccolo si sorprenderà e in certi casi forse si spaventerà, per poi stupirsi e gioire ancora di più quando l’avrete fatta ricomparire nell’altra mano

Si tratta insomma di piccoli esercizi di separazione attraverso i quali il bambino impara ad avere fiducia sul fatto che i genitori non se ne andranno, e che non intendono abbandonarlo. Può fare cioè affidamento sul loro ritorno. Questo tipo di fiducia è fondamentale quando il distacco deve avvenire per forza, e un bimbo già “allenato” può applicare più facilmente la propria esperienza diurna al momento della notte, ed essere sicuro che quando la mamma uscirà dalla stanza non lo sta lasciando per sempre, ma che ritornerà. 

L’unica cosa importante è l’affidabilità dei genitoridurante questi giochi di separazione, ovvero ricomparire davvero dopo l’abituale intervallo di tempo ed essere presenti se il piccolo si sveglia di notte anche se questo ci costringe a levatacce ma poi ne coglieremo i frutti in futuro.

IL KIT DEL SUPER-EROE-ANTI-PAURE

Inventiamoci un kit di sopravvivenza per eroi vinci-paure:

  • una borsetta da indossare a tracolla, in cui mamma e papà hanno scritto la formula magica che allontana i mostri e fa passare la paura del buio;
  •  uno spray anti-mostri, ottenuto miscelando qualche goccia di olio essenziale d’arancio in uno spruzzino contenente acqua (vanno benissimo quei mini spruzzatori usati per mettere il profumo), con la sua etichetta originale;
  • un cappello da super-esploratore, che può essere un semplice cappellino con visiera a cui viene attaccata una piccola torcia, oppure su cui viene attaccata l’etichetta dell’invincibilità;
  • una torcia elettrica, a cui attaccare l’etichetta ‘fotoni portatili anti oscurità‘, che è quella che garantisce che tutti i mostri nascosti dentro il buio, una volta illuminati dal potente fascio di luce, verranno polverizzati all’istante;
  • la pozione del super-esploratore, che consiste in un biberon o bottiglietta con la speciale etichetta ‘pozione rafforzante per giovani con super poteri‘, che va bevuta prima di percorrere il corridoio buio (e che consiste in una bella camomilla o tisana al finocchio).
Letto 3126 volte Ultima modifica il Lunedì, 01 Aprile 2013 16:20
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